Auguri

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TIC TAC PER I 150 ANNI

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ll nuovo progetto di Quentin Tarantino sarà un western ispirato ai film di Sergio Leone, che avrà per tema la schiavitù americana.
"Si può realizzare una pesante lezione di storia sugli schiavi che scappano per la Underground Railoroad - aveva dichiarato lo stesso regista qualche tempo fa - o si può realizzare un film interessante trasformandolo in un'avventura. Uno spaghetti western ambientato durante quel periodo". Protagonista sarà Christoph Waltz, già collaboratore del regista americano in Bastardi senza gloria.
Fonte: MyMovies.
PAUL L'ALIENO


In arrivo in Italia un film che (almeno dal trailer) promette davvero bene: PAUL.
Storia di due appassionati di fumetti che, durante un viaggio in America,  incontrano un alieno nei pressi dell’area 51.
Mentre aspettiamo con ansia l’arrivo in italia guardiamoci il trailer.

UN FILM SU WIKILEAKS

Steven Spielberg a breve darà vita ad un film sulla intricata vicenda del sito, Wikileaks . Il regista/produttore di Cincinnati, ha infatti acuqistato i diritti del libro “Wikileaks: inside Julian Assange’s war on secrecy“. Come riportato dal sito bestmovie.it, il film sarà un thriller con alle spalle la casa di produzione Dreamworks. 

Chi sarà il fortunato protagonista?
Diamo le quote come i migliori bookmakers inglesi:
Harrison Ford 1.80
Gene Hackman 1.90
Jim Carrey 2.20
Altri 5.00
MAGIA DELLA MELA


Vi segnalo questo video  davvero molto interessante.
E’ una parodia di come la comunicaizone riesca ancora ad influenzare le menti di noi consumatori.
Ricorda molto il video sul cosidetto ‘I-book’, ma  l’effetto è ugualmente piacevole.
Buona visione.
ROULETTE MEETING

Guardando il  blog di Ninja Marketing ho trovato una recensione su un sito alquanto divertente: Roulette meeting.
E’ praticamente un social network di incontri dove chi si iscrive può conoscere ‘realmente’ la persona che preferisce.
Come accade nella realtà, i giocatori uomini devono guadagarsi ‘crediti’ per poter chiedere di uscire, mentre le donne possono farlo gratis.
L’idea  sembra carina sia per single sia per fidanzati annoiati.

Come rovinare un mito. Anche solo con un titolo.

E’ successo. Dopo una raccolta di firme, petizioni e quant’altro, sono riusciti a portare a termine un penoso progetto: Amici Miei: come tutto ebbe inizio.
Ecco il trailer. Credetemi non sono riuscito a ridere neanche con impegno ( e si sa che nei trailer ci sono alcune delle scene più divertenti).
E’ triste pensare che forse qualcuno correrà a vederlo.

La seconda vita di un uomo chiamato "Mariangela".

Riporto un interessante intervista apparsa sul quotidiano LA STAMPA al grande Plinio Fernando.
Come chi è? E' l'attore che ha impersonato la 'bruttezza', ovvero Mariangela, la figlia del ragionier Ugo Fantozzi.

In questa intervista, si capisce come la caratterizzazione di un personaggio può cambiare la vita di una persona, a volte anche in peggio.

ROMA
Plinio Fernando, mi aspetta con un mazzo di fiori. Ha i modi galanti e gli occhi gentili. È impossibile non riconoscerlo tra la folla, lui che in 8 film è stato la figlia del ragionier Fantozzi, l’archetipo della bruttezza femminile, la «bertuccia», come la chiamava il perfido geometra Calboni, Mariangela.

Una maschera che Plinio ha indossato per lavoro e che poi ha gettato via insieme alla sua vecchia vita. Da anni di lui si sa poco o niente. Dal 1993 quando girò «Fantozzi in paradiso», il suo addio al mondo del Cinema e anche alle ridicole camicie da notte e alle cuffiette di Mariangela. E adesso eccolo, qui, con la cravatta, e la cartellina sottobraccio con le fotografie delle sue opere. «Abbia pietà...», mi dice imitando proprio il ragionier Fantozzi.

E in quella battuta c’è in realtà una preghiera, quella di non ridurre questo incontro a una descrizione estetica, farsesca, a una presa in giro. «Vuole sapere che fine ho fatto? Cosa faccio oggi che ho lasciato il cinema? Veramente? Allora parliamo di questo, delle mie opere». Perché Plinio, classe 1947, nato per caso a Tunisi da genitori italiani, è uno scultore, plasma teste umane in terracotta, e forme diverse, una macchina industriale, o un cavallo in creta colorato con la lacca d’oro, l’assalto con catapulte di una guerra medievale.

«Sono appassionato di Medioevo». Plinio sorride timidamente quando parla delle sue creazioni, anche quando spiega «che non è facile venderle» e che comunque è difficile separarsi da qualcosa che si è plasmato. «Ho fatto anche una mostra e ho avuto buone critiche», dice tirando fuori dalla cartellina le fotografie delle sue teste in terracotta. «Ci sono persone a cui devo molto, come la storica dell’arte ed esperta in ceramiche Giuliana Gardelli che mi ha incoraggiato nel mio nuovo lavoro. Sono riconoscente alle persone che mi hanno fatto del bene».

Non vorrebbe incursioni nel passato, Plinio. «Era un’altra stagione», dice con pudore. «Si chiude una parentesi e se ne apre un’altra. La vita è così». La prima «parentesi», quella che lo ha fatto entrare nel mito, ha racchiusa l’esperienza sul grande schermo, la figlia di Fantozzi appunto, una maschera che non è stato facile togliersi. E qualcuno oggi, quando lo vede, ancora gliela disegna addosso. Impossibile non avere dei flash di quella interpretazione. Quando Mariangela chiedeva: «Papà, ma chi era Cita?». E Villaggio-Fantozzi rispondeva: « Eh, beh, Cita... Cita Hayworth! Era una bellissima attrice americana. Ma io ti assicuro che tu sei molto... molto più bella di lei...Forse!».

Pezzi di storia del cinema, ma anche pezzi del cuore di Plinio che non sempre è stato contento di questo successo, ad ascoltare il tono delle sue parole. «Avrei preferito una parte maschile, ma non sempre si può scegliere, in fondo era solo un ruolo, un lavoro come un altro. In fondo tutti i più grandi attori si sono vestiti da donna: da Ugo Tognazzi ne “Il vizietto”» a Tony Curtis e Jack Lemmon in “A qualcuno piace caldo”», dice adesso Plinio che, sempre con pudore e gentilezza, sottolinea come a lui piacciano le belle donne come la Fenech e la Bellucci.

Nel curriculum di Plinio anche Sturmtruppen girato nel 1976 per la regia di Salvatore Samperi. Ha tutti i dvd di Fantozzi, e ogni tanto in tv si diverte a riguardarsi «per un po’, ma poi cambio canale». Di quei tempi «fantozziani» ha mantenuto i contatti con Anna Mazzamauro, la signorina Silvani, e con Milena Vukotic, una delle sue mamme sullo schermo. L’altra Liù Bosisio, oggi è anche lei prestata all’arte (oltre a doppiare Marge Simpson).

Di Paolo Villaggio dice «che è un buon amico di lavoro, un grande attore. Sul set eravamo tutti molto affiatati, come una famiglia». Ma fuori da lì nessuna frequentazione. L’ultimo film che Plinio interpreta, diciotto anni fa, è Fantozzi in paradiso, poi il ritiro a vita privata, scarseggiano i ruoli per lui e forse è anche un po’ stanco di una vita da caratterista iniziata da ragazzo con l’iscrizione all’Accademia di Recitazione Stanislavskij al Teatro Anfitrione. Chiuse le luci della ribalta, a metà degli anni ‘90 Plinio scopre la passione per la scultura e inizia a studiare con i maestri Diotallevi e Cussino. Sette anni di scuola, faticosa anche fisicamente. «Non mi piace l’improvvisazione, anche se c’è il talento. È necessaria la preparazione, sempre. Non come oggi che in televisione, ai reality, diventa famosa gente che non sa fare niente. Io a un reality? Non ci andrei, non mi piace espormi se non per cose serie».

Come le sue sculture, esposte qualche anno fa in una mostra a via dei Serpenti a Roma. Non è facile interpretar questo signore schivo e cavaliere che si presenta con due mazzi di fiori. Del suo privato è gelosissimo, non fa trapelare molto, se non che ha due sorelle a cui è molto legato. Prende il telefonino, fa il numero e parla con una di loro. «Te la passo», dice. E dall’altra parte la voce di una signora spiega che «il fratello è una persona fantastica, molto generosa». Un invito tra le righe a non tradirlo, a non renderlo ancora una macchietta, così lontana dal vero Plinio. «Abbi pietà...», dice lui prima di salutare con quel sorriso gentile e un po’ triste.

BRAND REPUTATION

Come se la cavano le grandi aziende sui, ormai famosissimi, social media?
Il blog di Mattia Lissi, ci descrive in un bell'articolo, quali sono i 50 brand che si muovo con più dimestichezza attraverso la socialsfera (me lo sono inventato ora questo termine). Da notare, sottolinea Mattia, come i brand che operano nei settori di tecnologia e servizi hanno il più alto gradimento.



PLAGIO O SON DESTO?

Vi è mai capitato di vedere una pubblicità e trovare somiglianze con altri spot? A me capita spesso e oggi posto le prove:
Pubblicità Pan di Stelle





Pubblicità Nonno Nanni





Ascoltando la colonna sonora della nuova pubblicità dei Pan di stelle, ho notato una certa somiglianza con la pubblicità di ‘Nonno Nanni’.
A voi giudicare,  a mio avviso la melodia è la stessa.
La domanda mi sorge spontanea: possibile mai che, con tutti i soldi che una grossa azienda come la Barilla investe in pubblicità deve realizzare una melodia che ricordi (anche vagamente) quella di uno spot sfigato come quello di Nonno Nanni? Perché in Italia non iniziamo a fare spot come quello Volkswagen?

Ci sono tanti giovani di talento che possono sicuramente realizzare campagne più efficaci con la metà dei soldi.

Attendo commenti.
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Diretto da Shaun Tan e Andrew Ruhemann, The Lost Thing ha vinto l'Oscar come miglior corto d'animazione battendo perfino Day & Night, la produzione Pixar che precedeva Toy Story 3 al cinema e che è contenuto, come da tradizione, anche nel dvd e nel blu-ray.


Racconta l’incontro tra un ragazzo e uno strano oggetto/creatura, ed è tratto dal graphic novel dello stesso Tan, pubblicato in Italia con il titolo Oggetti Smarriti (Edizioni Elliot).
Non è chiaro quanto il video rimarrà ancora online, quindi guardatevelo in fretta. L’audio è così così, ma con un paio di auricolari si sistema tutto.
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Due film apparentemente distantissimi, ma in realtà lo stesso identico argomento; nessuno dei due capolavori ha bisogno di presentazione, ma entrambi meritano una riflessione congiunta.
Nonostante non sia stata tra gli estimatori di The Wrestler (al contrario del buon Sleale), il film con Mickey Rourke assume un significato completamente diverso se pensiamo che l'opera seguente è Black Swan.

Aronofsky sviluppa lo stesso tema declinandolo prima per il mondo maschile e poi quello femminile: qual è l'ossessione di tutti? Il desiderio definitivo di ogni persona? Quello che spinge ogni singolo individuo a fare quello che fa?
Per gli uomini è l'esperienza senza fine del loro momento d'oro, solitamente situato da qualche parte tra i 16 e i 30 anni.
Sono alla ricerca continua del modo per rimanere "giovani", forti, al massimo dello splendore personale all'infinito.
E le donne? Le donne non cercano, molto più degli uomini, la giovinezza eterna?
No, le donne cercano la perfezione.
La differenza è profonda: un uomo mira a prolungare il più a lungo possibile il momento che li vede all'apice, dove l'apice comprende semplicemente l'essere soddisfatti di come vanno le cose.
Sanno di avere dei difetti, sono consapevoli delle loro lacune e non tentano di sanarle: vogliono solo cristallizzare un momento (con tutti i pro e i contro che comporta) e riviverlo per sempre.
Quello che li fa stare bene deve durare per sempre.
Le donne non vogliono stare bene: devono essere perfette.
La felicità non è contemplata nell'equazione; i loro desideri o le loro sensazioni sono sacrificate in nome di un disegno che è perfetto e meraviglioso solo se visto da fuori, agli occhi altrui.
The Ram si sacrifica per assaporare di nuovo il brivido di essere giovane e forte; Nina mira solo alla perfezione, immolandosi completamente in nome dell'esecuzione senza difetti.

A tal proposito, va fatto il culo ai doppiatori italiani: Nina sul materassino finale, in fin di vita, dice "I was perfect".
E' il nucleo del film, la costante in ogni singolo fotogramma. Non traducetelo con "E' STATO PERFETTO", cazzo, non centra nulla, snaturate tutto il discorso di Aronofsky.
Nina è stata perfetta, avrebbe tentato di esserelo anche se lo spettacolo fosse stato la recita parrocchiale intitolata "Pippo Trombetta prende i voti".
E' morta per la perfezione assoluta, non per lo spettacolo.

Non dico di fare lo stesso, ma per lo meno provateci.
MARIO BROS COME NON L'AVETE MAI VISTO

Credo non ci siano parole per quello che sto per farvi vedere. Personamente non mi ha mai fatto impazzire Super Mario Bros. anche se, da piccolo ci ho giocato spesso.Questa nuova versione però mi fa impazzire!

10 e lode a chi lo ha inventato!

DIESEL KNEE


Come incrementare le vendite di Jeans attraverso una idea creativa?
Ce lo spiega la Diesel che lancia una promozione insolita e dall’assoluta viralità: le ginocchiere per il sesso orale. 
Ebbene si, acquistando janes per 150$ avrete in omaggio questo splendido accessiorio per le vostre serate piccanti. Idea geniale, anche perché si basa su un concetto molto semplice: il sesso vince sempre.

Un bel 10 a questa campagna (che riscatta quella Be Stupid che non mi è proprio piaciuta!)
Qui il blog da cui ho appreso la notizia.


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God Save the King: è Il Discorso del Re il trionfatore dell’83esima edizione degli Academy Awards. Anche se si è accaparrato solo quattro statuette (sulle dodici potenziali), i premi che ha ottenuto sono senz’altro tra i più importanti: miglior film, miglior sceneggiatura originale, miglior regia, miglior attore protagonista (Colin Firth). L’esiguo numero di Oscar vinti sembra però riconfermare la tradizione, che ormai si ripete da qualche anno, che non vede una pellicola in particolare fare incetta di premi. Quest’anno sono principalmente tre i film che si sono spartiti il bottino dei riconoscimenti principali: oltre al già citato Il Discorso del Re, anche Inception di Christopher Nolan si aggiudica ben quattro Oscar, benchè solo nelle categorie tecniche (miglior fotografia, miglior mixaggio sonoro, miglior montaggio del sonoro, migliori effetti speciali), seguito da The Social Network, che contro tutti i pronostici ottiene solo tre premi (sceneggiatura non originale, miglior colonna sonora, miglior montaggio) ed esce con le ossa rotte dalla serata.
Nessuna sorpresa dai riconoscimenti ai migliori attori, protagonisti e non. Dopo aver recentemente trionfato agli Independent Spirit Awards (la premiazione del cinema indipendente), la super favorita Natalie Portman si porta a casa la sua prima statuetta per la sua straordinaria performance da attrice protagonista ne Il Cigno Nero. Sull’altro versante, segue i pronostici l’assegnazione del premio al miglior attore protagonista: il re Giorgio VI-Colin Firth sbaraglia gli avversari con la sua memorabile interpretazione de Il Discorso del Re. Quanto a supporting actors, gli attori non protagonisti, l'Academy premia Christian Bale e Melissa Leo di The Fighter.
Grande deluso della serata, Il Grinta del fratelli Coen: su ben 10 nomination, neanche una la statuetta assegnata. Avesse ottenuto un mese fa una nomination in più, avrebbe eguagliato il record negativo de Il colore viola: 11 nomination agli Oscar del 1986 e nessun premio vinto.
Padroni di casa quest’anno una delle coppie di conduttori più giovani di sempre, Anne Hathaway e James Franco: freschi, eclettici, anche se un po’ timidi, sono senza dubbio la personificazione della nuova generazione di icone di Hollywood. Le promesse della vigilia sono state rispettate: questa edizione degli Academy Awards ha fatto rivivere al pubblico la magia del grande cinema, celebrandone le origini e ricordando molti tra i vincitori storici delle statuette dorate.
Ecco i vincitori dei premi principali:


- Miglior Film: Il Discorso del Re
- Miglior Attore protagonista: Colin Firth (Il Discorso del Re)
- Miglior Attrice protagonista: Natalie Portman (Il Cigno Nero)
- MIglior Attrice non protagonista: Melissa Leo (The Fighter)
- Miglior Attore non protagonista: Christian Bale (The Fighter)
- Miglior Regia: Il Discorso del Re
- Miglior film di animazione: Toy Story 3
- Miglior Sceneggiatura Originale: Il Discorso del Re
- Miglior Sceneggiatura non Originale: The Social Network
- Miglior film straniero: In a Better World (Danimarca)


Ed ecco tutti gli altri premi:

- Miglior scenografia: Alice in Wonderland
- Miglior fotografia: Inception
- Miglior cortometraggio animato: The Lost Thing
- Miglior colonna sonora: The Social Network
- Miglior mixaggio sonoro: Inception
- Miglior montaggio sonoro: Inception
- Migliori costumi: Alice in Wonderland
- Miglior trucco: Wolfman
- Miglior corto documentario: Strangers No More
- Miglior documentario d’azione: God of Love
- Miglior documentario: Inside Job
- Migliori effetti speciali: Inception
- Miglior montaggio: The Social Network
- Miglior canzone originale: We Belong Together (Toy Story 3)