Due film apparentemente distantissimi, ma in realtà lo stesso identico argomento; nessuno dei due capolavori ha bisogno di presentazione, ma entrambi meritano una riflessione congiunta.
Nonostante non sia stata tra gli estimatori di The Wrestler (al contrario del buon Sleale), il film con Mickey Rourke assume un significato completamente diverso se pensiamo che l'opera seguente è Black Swan.

Aronofsky sviluppa lo stesso tema declinandolo prima per il mondo maschile e poi quello femminile: qual è l'ossessione di tutti? Il desiderio definitivo di ogni persona? Quello che spinge ogni singolo individuo a fare quello che fa?
Per gli uomini è l'esperienza senza fine del loro momento d'oro, solitamente situato da qualche parte tra i 16 e i 30 anni.
Sono alla ricerca continua del modo per rimanere "giovani", forti, al massimo dello splendore personale all'infinito.
E le donne? Le donne non cercano, molto più degli uomini, la giovinezza eterna?
No, le donne cercano la perfezione.
La differenza è profonda: un uomo mira a prolungare il più a lungo possibile il momento che li vede all'apice, dove l'apice comprende semplicemente l'essere soddisfatti di come vanno le cose.
Sanno di avere dei difetti, sono consapevoli delle loro lacune e non tentano di sanarle: vogliono solo cristallizzare un momento (con tutti i pro e i contro che comporta) e riviverlo per sempre.
Quello che li fa stare bene deve durare per sempre.
Le donne non vogliono stare bene: devono essere perfette.
La felicità non è contemplata nell'equazione; i loro desideri o le loro sensazioni sono sacrificate in nome di un disegno che è perfetto e meraviglioso solo se visto da fuori, agli occhi altrui.
The Ram si sacrifica per assaporare di nuovo il brivido di essere giovane e forte; Nina mira solo alla perfezione, immolandosi completamente in nome dell'esecuzione senza difetti.

A tal proposito, va fatto il culo ai doppiatori italiani: Nina sul materassino finale, in fin di vita, dice "I was perfect".
E' il nucleo del film, la costante in ogni singolo fotogramma. Non traducetelo con "E' STATO PERFETTO", cazzo, non centra nulla, snaturate tutto il discorso di Aronofsky.
Nina è stata perfetta, avrebbe tentato di esserelo anche se lo spettacolo fosse stato la recita parrocchiale intitolata "Pippo Trombetta prende i voti".
E' morta per la perfezione assoluta, non per lo spettacolo.

Non dico di fare lo stesso, ma per lo meno provateci.

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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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