Per farvi inizare bene la settimana,  vi recensico l’ultima fatica di Clint Eastwood: Hereafter
Con Matt Damon, Cécile De France, Joy Mohr, Bryce Dallas Howard, George McLaren

La trama:
Si intrecciano le storie di tre personaggi:  George Lonegan (Matt Damon) operaio di San Francisco che  riesce ad entrare in conttatto con i morti, Marcus (Frankie McLaren) il quale non riesce a vivere dopo la morte del fratello e Marie che (Cécile De France) sopravvive allo Tsunami dopo essere stata in uno stato di pre-morte.


Allora iniziamo subito col dire che prima della proiezione mi hanno dato un questionario con alcune domande sul film tipo: 'Perché sei venuto a vedere il film? 'Dove hai visto la pubblicità del film?
Questa cosa mi ha fatto piacere perché rappresenta un buon modo per raccogliere informazioni (di marketing e comunicazione) anche se un po’ antiquato. Sicuramente non è il massimo della praticità (sono stato per 2 ore con un foglio e una matita in mano) però al termine della proiezione ho visto tutta la sala che si affannava a rispondere. Questo dimostra che è ancora possibile fare questo tipo di ricerche perché alle persone piace essere coinvolte ed esprimere il proprio parere.
Dopo questa piccola digressione metodologica(siamo anche un blog di comunicazione non dimenticatelo!), veniamo al film.


Sono stato piacevolmetne sorpreso quando ho visto che alcune parti del film non sono state doppiate ma le hanno lasciate in lingua originale con i sottotitoli (bravi! Finalmente!)
Il film è girato bene, c’è una buona sceneggiatura e la trama ti prende fin dalle prime spettacolari sequenze della catastrofe dello Tsunami.
Eastwood ci porta alla scoperta della esperienza di morte parlando dell’argomento in tono sobrio e distaccato senza dare un verità assoluta. Ogni personaggio si crea la sua verità in base alle proprie esperienze di vita.
L’unica cosa che stona rispetto agli utlimi film del regista è il finale. Nei precedenti lavori di Clint,  la chiusura del cerchio è sempre stata abbastanza ‘sconvolgente’ (Million dollar baby, Gran Torino, Mystic River),  qui invece la trama si conclude senza colpi di scena e in maniera un po’ scontata e sdolcinata.
Ammetto che un po’ sono rimasto deluso ma credo anche che un film che parli della morte si debba concludere con un messaggio di speranza.
Una cosa che non mi è piaciuta è stata la storia della giornalista francese. Troppo scontata e poco coinvolgente (il film rallenta solo nelle parti con protagonista Cécile De France).  Le altre due storie, invece, mi hanno convinto (anche se, lo confesso, all’inizio pensavo che la parte del bambino Marcus fosse un flashback della vita di Matt Damon da piccolo). 
Il commento finale è: sono entrato in sala per vedere un capolavoro e mi sono ritrovato a guardare un film normale.

Scene Cult
Inondazione Tsunami
Scuola di cucina bendati

Attori
Migliore in campo per Matt Damon che ha anche la fortuna di interpretare il ruolo più bello.

Voto guida michelin: 6
Sufficiente, ma da Clint mi aspettavo che, alla fine, morivano tutti.

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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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