Leggo un articolo del venerdì di Repubblica sul successo dei film italiani nel 2010, e mi viene da pensare: Ma veramente facciamo? In questo articolo spettacolare di Federica Lamberti Zanardi, si parla di come il cinema italiano si sia ripreso una ‘ricca’ rivincita nei confronti delle superproduzioni americane. Bene. Volete sapere quali sono questi film che ci consentono di essere fieri delle produzioni di casa nostra? Ve li dico: La banda dei babbi natale, Natale in Sudafrica, Benvenuti al sud, Che bella giornata e il monumentale Immaturi. Ora, con tutto il bene, io capisco che ci sono articoli che si DEVONO fare, però fuck, non scriviamo le cazzate. Paolo Genovesi (il regista del film di Aldo Giovanni e Giacomo) dice (nell’intervista che completa l’articolo in questione) che il successo è dovuto al fatto che un buon film fa da traino a quello successivo. La domanda che mi (vi) pongo è la seguente: se dobbiamo valutare la ‘bontà’ di un film dal suo successo commerciale, allora dovremo pensare che il Grande Fratello oppure Uomini e Donne o altre trasmissioni simili, siano dei capolavori di cultura, perché ottengono sempre share altissimi? Ma su, per favore questo non è cinema, sono i cosiddetti ‘filmetti’ e nulla più. Nelle pellicole citate nell’articolo non c’è un attore UNO con la A maiuscola. Non voglio fare il vecchio dei giardinetti, ma se questi sono i nostri grandi film, quelli della ‘rivincita’ allora dove li mettiamo titoli come: ‘Amici Miei, i Mostri, Un Americano a Roma, Straziami ma di baci saziami (solo per citarne alcuni)? E gli attori? Gassman(senior), Proietti, De Sica (senior), Mastroianni, come li classifichiamo rispetto ad un Bisio (che per carità è bravissimo ma possiamo considerarlo Attore?) o ad un Luca Bizzarri(stesso discorso di Bisio)?
Il cinema italiano (per fortuna) è ben altro, e credo che giudicare un film in base al botteghino sia un’ulteriore conferma di come siamo caduti in basso.
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