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l cinema non morirà mai, ormai è nato e non può morire: morirà la sala cinematografica, forse, ma di questo non me ne frega niente.

Mario Monicelli


Sin City

Filmissimo di stasera, ancora su Italia1 che dedica la seconda serata del Lunedì ai film tratti da Graphic Novel. Questa sera ci propongono il grandissimo Sin City.

Un film di Robert Rodriguez, Frank Miller , Quentin Tarantino. Con Bruce Willis, Mickey Rourke, Jessica Alba, Clive Owen, Nick Stahl.

La pellicola si divide in tre storie:
Un duro addio, Quel bastardo giallo e Un’abbuffata di morte.
La prima vede come protagonista Bruce Willis nei panni di un vecchio poliziotto,  nella seconda c'è Mickey Rourke pugile indistruttibile insieme a Jessica Alba e nella terza la sfida tra Cliwe Owen e Benicio del Toro.

Che dire di questo film, visivamente è uno spettacolo. Funziona tutto, e la trasposizione dal fumetto di Miller è fedele, senza stonature. A mio avviso è il miglior adattamento  di un fumetto. Più riuscito sia di V-per Vendetta che di 300.

Attori fumettati:
Tutti bravi, ma l’uomo partita sky è per Elijah Wood, perfetto.

Scene Cult:
Uccisione di Kevin
Dwight con la testa parlante di Jackie Boy

Voto Guida Michelin 7
Estasi per i tuoi occhi.

Cenerentola sale sul Ring

Parliamo oggi del film che (spero avete visto ieri), ovvero Cindarella Man.
Diretto dal grande Ricky Cunningham, volevo dire Ron Howard, con un cast da fuochi d'artificio! ci sono infatti,  al suo
interno, due dei miei attori preferiti: Russel Crowe e Paul Giamatti oltre a  Renée Zellweger, Connor Price, Boyd Banks.

La Storia è ispirata alla vera vita del pugile James J. Braddock,
che abbandonata la boxe, cerca di mantenere la famiglia lavorando alla giornata come manovale al porto.
La vita però gli concede la possibilità di salire ancora una volta sul ring e dimostrare il suo talento.


Ron Howard è un maestro e non lo scopro di certo io, però questo film è
sicuramente uno dei suoi più riusciti. Non c'è una sequenza sbagliata, la scelta degli attori è praticamente perfetta. La sceneggiatura, la fotografia e il montaggio sono
eccellenti.Davvero, non c'è nulla da dire.

Scene Cult

Incontro con LAsky (peridta del paradenti)
Incontro con Baer

Attori:

Paul Giamatti si prende il trofeo di 'Uomo partita Sky' perchè, nonostante abbia un ruolo da co-protagonista, riesce a mettere in ombra il bravissimo Russel Crowe. Che dire una sfida tra giganti!
Renè Zellweger è un'ottima spalla di Russel anche se la rivedo sempre nei panni di Bridget Jones e per questo mi perde punti...anche se, effettivamente non è colpa sua.

Voto Guida Michelin 7,5/8

Davvero troppo bello. E' uno di quei film che ti riconcilia con il mondo.

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Guardi "The Social Network" e almeno un paio di volte provi la tentazione fortissima di tirar fuori il cellulare, lì, in sala, e cancellarti definitivamente da Facebook.
Se non hai avuto questa pulsione, probabilmente stavi ancora fantasticando sulle due ragazze che all'inizio del film si baciano (ovviamemente questa frase è stata inserita per aumentare il traffico sul blog).
Il film di Fincher non parla di Facebook, nè del suo fondatore nè tanto meno di tutte le beghe legali che ci stanno dietro: sarebbe stato troppo semplice, quasi banale, di sicuro non avrebbe toccato così tante persone.

No, "The Social Network" descrive nei minimi dettagli un momento che tutti noi viviamo, anche senza cause legali: quello in cui tutti noi ci fermiamo dopo impegni, lavori, corse, idee e delusioni e proviamo a capire perchè abbiamo fatto tutto quello che abbiamo fatto.
Cos'è tutto quello che abbiamo fatto. A che pro.
Mark, seguendo l'antica tradizione inaugurata da Omero, mette in piedi Facemash prima e (The) Facebook per colpa di una donna: Mark è deluso, ferito, umiliato dai clubs che lo snobbano e da Erica che lo lascia.
Reagisce ad Erica insultandola sul suo blog e fin qua, Mark è solo uno sfigato con un latente autismo che ci sta un sacco sulle palle. Ma subito dopo, senza rendersene conto, si dimostra uno di noi: tutto quello che fa al di fuori del blog lo fa per tenersi occupato, per provare ad andare avanti, ma mette in piedi una cosa talmente grande, talmente geniale, talmente alla moda (lui che gira perennemente in ciabatte e felpa) che va ad oscurare la ragione che lo ha portato a fare tutto questo.
In breve Facebook diventa la sua vita, l'unica costante delle sue giornate anche se puntualmente Erica gli torna in mente e l'umiliazione dei rifiuto dei club universitari lo tormenta.
Il film - al contrario di questa recensione - ha un ritmo serratissimo: le due cause intentate a Mark corrono parallele e grazie a queste scopriamo i fatti e conosciamo i protagonisti.
Odiare Mark a tratti è facilissimo, a tratti no: le sue battute taglienti te (me) lo fanno adorare, lo si ammira per la sua lucidità e al tempo stesso ti prudono le mani quando scopri cosa ha fatto al suo migliore amico.

Il turbine di accuse, pugnalate e cambi di ambientazione ci fa scordare tutto, come probabilmente è successo a tutti i protagonisti; le cose sfuggono di mano, ci si dimentica il perchè si fanno le cose e ci si ritrova in una situazione - magari con un'invenzione - che senza rispondere alle domande originarie ne solleva altre.
Come noi, anche Mark si sarà chiesto se quello che ha creato cambierà il mondo o se è una cosa come un'altra; anche lui avrà passato ore a domandarsi se quello che ha combinato è un danno irreparabile o se sarà la svolta positiva della sua vita.
In quei momenti riprendiamo il filo delle nostre vite, risaliamo all'origine e proviamo a rispondere alla domanda fondamentale: perché ho fatto tutto questo?
La risposta, Zuckerberg, se la ricorda a fine film, proprio nell'ultima scena, dimostrandosi diverso dallo Zuckberger sul quale girano dicerie di ogni tipo: lui che fa un refresh ossessivo sulla pagina Facebook di Erica dopo che le ha chiesto l'amicizia chiude il cerchio.

Non ci importa com'è andata a finire, non è questo il punto e chi se ne frega se Mark ha rubato o meno l'idea: The Social Network è un nuovo punto di vista su una condizione che affrontiamo quotidianamente.
Possiamo scappare ed erigere tutte le barriere virtuali che vogliamo, ma prima poi dovremo fare i conti con quello che ci ha ferito. Lo fanno tutti, anche i più giovani miliardari al mondo.
Certo, loro nel frattempo tirano su un impero economico.
Magari il film mi avesse insegnato come fare.
Dire sempre di si...

Parliamo oggi di un film che vede come protagonista il mitico Jim Carrey. No no non vi parlo del fantastico 'Eternal Sunshine of the Spotless mind', ma del più commerciale 'yes man' che andrà in onda oggi su canale 5 alle 21 circa.

Il film diretto dal non brillantissimo Peyton Reed ('Abbasso l'amore', 'Ti
odio, ti lascio ti...') vede la star  Jim Carrey insieme a: Zooey Deschanel, Bradley Cooper, John Michael Higgins, Rhys Darby.

La trama

Carl Allen (Jim Carrey), lasciato dopo soli sei mesi di matrimonio, conduce una vita anonima e priva di entusiasmo fino all'incontro con un amico di vecchia data che lo convince a partecipare ad un convegno sulla autostima. Da quel momento la sua vita cambierà drasticamente...

Il film, che prende spunto dalla vera storia di Danny Wallace, (un giornalista
che per sei mesi ha detto sempre di si), si divide in due parti: nella prima Reed ci introduce nella vita del triste Allen creandoci aspettativa e assestando colpi da maestro che fanno presagire ad una commedia da 10 e lode.
Nella seconda invece, la sensazione è che tutte le cartucce siano state sparate nel primo tempo, e la pellicola risulta prevedibile e scontata.
Nonostante tutto però ci sono delle sequenze davvero esilaranti.
Vi consiglio di leggere le fantastiche curiosità su Wikipedia  riguardo il film. Ho letto, infatti, che Jim Carrey non si fece pagare il cachet ma preferì guadagnare sugli incassi che il film avrebbe ottenuto...guardate le statistiche su MyMovies e ditemi se non vorreste Jim Carrey come ministro delle finanze!

Attori

Jim Carrey é come al solito un talento, ma avendolo visto in capolavori quali: Man on the Moon, Eternal Sunshine  of the spotless mind e I love you Mr Fox, direi che la sua interpretazione è appena sufficiente.

Scene Cult

Scena d'amore con la vicina
Festa di Carnevale

Voto Guida Michelin: 5,5

La comicità è prettamente riferita al mondo americano e, secondo me, in Italia alcune sfumature comiche si perdono...

Facebook. The social Network

Ebbene si, l'ho visto. Sto parlando proprio di quel film lì si, The social Network.
Calcolando il regista e il tema trattato, pensavo che fosse una di quelle pellicole che vengono distribuite pure nei bar tanto dalla risonanza...e invece, con mio grande stupore, (vi parlo della città di Roma però!) il film è in proiezione  in appena 5 cinema cittadini.

Il film di David Fincher vede nel cast : Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Armie Hammer, Max Minghella

La storia è quella del nerd/sfigato Mark Zuckerberg che, appena viene mollato dalla ragazza, decide di prendersi una rivincita prima contro di lei, poi contro il mondo che lo ha rifiutato. Nasce così il sito che darà vita a FaceBook: FaceMash. Da quel momento il modo di comunicare (ma 
specialmente la vita di Mark), cambierà definitivamente.

Che dire, Fincher  è uno di quei registi che fa parte della mia Top Five, per dirla come Rob Fleming (per chi non lo conoscesse approfondite subito!). Diciamo che ha solo sbagliato con Panic Room e Il curioso caso di Benjamin Button, ma per il resto ci ha donato grandissimi film:  seven, The Game, Zodiac ecc.
Quello che mi è piaciuto è il taglio dato da Fincher nel raccontare la storia del più popolare social network ,perché al centro non  c’è Mark Zuckerbeg ma il concetto di Idea. Questa è la forza del film. Così come in Zodiac con il concetto di ossessione, qui l’idea (intesa come folgorazione geniale) svolge il ruolo di protagonista, un’idea in grado di rovinare le persone, che è quasi autonoma rispetto all’uomo.

La sceneggiatura è davvero convincente (spettacolari le sedute con gli avvocati) e il cast si dimostra all’altezza. Bella la fotografia e il  montaggio (ottimo il parallelismo tra le due cause giudiziarie).
Uniche due note stonate: 1) La figura dell’avvocato Marylin Delpy ( Rashida Jones ) che dice quattro battute una peggio dell’altra. Se l’avessero eliminata (dato che non è funzionale alla storia) sarebbe stato un film perfetto.2) Ho notato solo io un placement invasivissimo della marca di abbigliamento 'The North Face'?

Attori
Bravo Jesse Eisenberg, nella parte di Mark Zuckerberg. Credibilissimo. Ma, a mio avviso, 'l’uomo partita sky' lo vince Andrew Garfield nel ruolo di Eduardo bravo, bravo, bravo.
Mi ha convinto anche Justin Timberlake nel ruolo del fondatore di Napster, anche se era piuttosto facile.

Voto Guida Michelin 7
Da vedere sicuramente. All’uscita dalla sala vi verrà voglia di mettervi in gioco e creare qualcosa. Ed è una bella sensazione.
P.s.
Comunque il fondatore di  Napster è il vero genio assoluto. Non solo ha fondato il sito che ha rivoluzionato la musica ma detiene anche il 7% di Facebook…che dire…

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Tra i vari interventi di ieri, quello della Bonino conteneva una frase molto particolare:

"Intendiamoci, anche le donne quando sono sceme, sono sceme forte."

Mi ha fatto incazzare?
Sì, certo.
Perché?
Perchè io son anni che lo dico e nessuno mi invita a conoscere Guzzanti.
Al di là di questo, la frase mi ha fatto venire in mente un film dello scorso anno che ha ricevuto fiotti di critiche che non condividevo: Antichtist di Lar von Trier.



Antichrist è, a mio avviso, la miglior dimostrazione filmica di come le donne siano spesso le peggiori nemiche di se stesse, come nascondano dentro di loro una forza (auto)distruttiva incredibile, quasi fosse una compensazione della capacità di donare la vita.
Chi ha urlato al maschilismo dopo la visione di questa pellicola, non ha capito niente.
Lei (senza nome nel film, ma interpretata da Charlotte Gainsbourg) sta male, ha un forte disagio psicologico che probabilmente era già presente prima che iniziasse la sua tesi sulla stregoneria nel medioevo, ma che dopo l'analisi del materiale raccolto (ed evidentemente travisato) giunge al punto critico ed esplode.
Lui (Willem Defoe) la vuole aiutare e cerca di aiutarla, farebbe qualunque cosa per lei, ma non gli è permesso: anche se usasse metodi ortodossi (psicanalizzare un parente è deontoliogicamente proibito), probabilmente non riuscirebbe a lenire il disagio di lei, che è irrazionale e trova giustificazioni anche dove non ce ne sono o dove si cerca di dire esattamente il contrario.
Merito di una fotografia perfetta e di un'ambientazione che è specchio dell'interiorità del personaggio della Gainsbourg, Lars von Trier traccia una situazione in cui ogni aiuto è vano: il seme della distruzione è stato piantato ancora prima che la tragedia colpisse la coppia, anzi, lì siamo già oltre il punto critico.
Nulla può salvare Lei se Lei, per prima, non decide di salvare se stessa.

Le donne quando sono sceme, sono sceme forte. Da palma d'oro.
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Con il giusto ritardo che mi contraddistingue, finalmente posso dare una motivazione articolata, che vada oltre il "fanno evidentemente cagare", sul perché non riesca ad apprezzare i film italiani, con alcune sporadiche eccezioni.
Ora so che voi avete tutti delle ottime motivazioni in merito (pessima regia, sceneggiatura che pare scritta da mia madre, fotografia come la temperatura di Aosta cioè N.P.), ma io ieri ho identificato la mia, maturata in relazione agli ultimi film che ho visto.
Dopo Potiche, Buried, V per Vendetta, Scott Pilgrim (Cera, ti voglio del bene) e migliaia di altri film che non cito perché devo andare al lavoro, quello che balza agli occhi è come i registi italiani vogliano solo creare degli spaccati tristi - e a mio avviso poco realistici - della vita dei loro connazionali.
Non che Scott Pilgrim sia aderente alla realtà, sia chiaro, ma è proprio lì il punto: non voglio andare al cinema per vedere una persona che ha una vita eoni di volte più banale della mia.
Voglio avere un nuovo punto di vista, voglio delle emozioni, voglio l'eccezionalità (in positivo o in negativo, è indifferente).
Se voglio assistere all'ennesima crisi di nervi di una donna di mezz'età, non pago 8 euro per vedere la Buy: alzo il telefono e chiamo mia sorella, che con le tariffe Vodafone non pago nemmeno (sarebbe ridicolo pagare per ascoltarla impazzire).
Quando entro al cinema mi aspetto le stelle intese non come attori, che comunque nei film italiani latitano: la sala del cinema è un mondo totalmente a parte, è l'armadio di Narnia, è la tana dove cade Alice e noi con lei, è la porta del bagno dove Edward Norton inveisce contro se stesso allo specchio.
E' un mondo parallelo, magari uguale al nostro, ma sempre e comunque meno banale.
Perchè passare 2 ore al buio altrimenti, se non possiamo vivere delle emozioni fuori dall'ordinario?




*il titolo è volutamente fuorviante perché sono una brutta persona
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Lo spettacolo in sciopero
"No al cinecidio premeditato"

Quasi tutti gli oltre 250 mila lavoratori del settore aderiscono all'agitazione indetta dai sindacati contro i tagli. In oltre 1.500 si radunano al cinema Adriano di Roma: "Non siamo debosciati che sperperano, combattiamo per le nuove generazioni". Bondi: "Capisco le ragioni della protesta". Replica di Purgatori: "Perché non ci convocate?"

ROMA - Giù il sipario sul mondo dello spettacolo: la quasi totalità dei 250 mila lavoratori del settore hanno aderito allo sciopero generale organizzato da Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil contro i tagli previsti nella Finanziaria 2011. Una protesta per chiedere il reintegro del Fus, il contributo statale, attualmente ridotto al minimo storico di 288 milioni di euro, il ripristino delle agevolazioni fiscali, la legge dello spettacolo dal vivo e lo stop alla delocalizzazione delle produzioni cineaudiovisive.  Nella capitale, l'appuntamento si svolge a partire dalle 10,30 al cinema Adriano, per fare il punto della situazione: ci sono almeno 1.500 persone, troppe per la sala che è stata loro concessa, e così la manifestazione comincia in ritardo. Tanti i volti noti, tra cui Carlo VerdoneValerio MastrandreaSimona Izzo,  Marco Tullio Giordana,Paolo Sorrentino, Giulio ScarpatiCaterina Guzzanti,Giorgio TirabassiFrancesco SicilianoMimmo CaloprestiMarco RisiFabrizio Bentivoglio,Giuseppe PiccioniPaola PitagoraMaria Rosaria Omaggio.


Come fardello inutile da evitare. I ragazzi finiranno per crederci, prima o poi". "C'è rimasto solo il  tubo del gas - dice ironicamente Ennio Fantastichini, poco prima dell'inizio - questo governo ha deciso di distruggere la cultura mentre rimangono i fondi per le cerimonie istituzionali. Che poi, cosa sono queste cerimonie? Portare in giro le pischelle con l'auto blu?". Poi dal palco parla Fabrizio Gifuni: "A questo punto manifestazioni come queste dovrebbero diventare sempre più frequenti, quasi con una scadenza settimanale. Ma sono convinto che i primi risultati significativi ci saranno quando queste manifestazioni vedranno la partecipazione anche di cittadini comuni che cominceranno a sentirsi privati di qualcosa che gli appartiene". Rincara Massimo Ghini: "Si parla di Fus come di soldi tolti agli italiani e sperperati da quattro buffoni.  Il senso di queste manifestazioni è spiegare alla gente chi siamo realmente: non siamo un gruppo di debosciati che sperpera. E' l'ennesima macchina del fango gettata ".  Ma il più esplicito è Ettore Scola: "Continua il 'cinecidio' premeditato contro cui si tenta di resistere".

Per il resto, per l'agitazione di oggi restano chiuse e sale da concerto, i cinema, i teatri - che cancellano anche le prove - e i set cinematografici. Al teatro Carlo Felice di Genova, in programma un  concerto diZubin Mehta in sostegno della protesta. A Milano organizzato un convegno dove sono previsti gli interventi del direttore del Piccolo, Sergio Escobar, del sovrintendente alla Scala, Strephane Lissner e dell'attore Toni Servillo. A Bari, presidio davanti al Teatro Petruzzelli. Alla giornata aderisce anche l'Enc, l'Ente nazionale circhi.

E in mattinata anche il ministro della Cultura Sandro Bondi (che in presenza di altre manifestazioni, come l'occupazione del red carpet al Festival di Roma, aveva usato toni molto duri) ammette che l'iniziativa di oggi parte da presupposti giusti: "Non posso non comprendere le ragioni della protesta del mondo dello spettacolo che, nonostante certe strumentalizzazioni politiche, pongono problemi reali. Ribadisco il mio impegno a ottenere la proroga degli incentivi fiscali a favore del cinema, una misura liberale che senza gravare sulle casse dell'erario ha un effetto positivo per lo sviluppo dell'economia, e di un necessario reintegro del fondo unico per lo spettacolo". Alla protesta invece aderisce ufficialmente il centrosinistra: Pd, Idv, Sinistra e libertà, Federazione della sinistra.

"Le promesse non ci bastano, non possiamo più stare appesi", dice il presidente dell'associazioneCentoautori 1Andrea Purgatori. "Giovedì sera Bondi continuava a promettere e intanto al mattino c'era stato un Consiglio dei ministri dal quale lui è uscito senza una briciola". Resta la possibilità che il rinnovo degli sgravi arrivi a fine anno con il decreto Milleproroghe: "Ma per noi sarebbe comunque tardi. Ci  aspettavamo che avessero il coraggio di convocarci intorno a un tavolo ma non è avvenuto e crediamo che sia perchè c'è la volontà precisa di continuare a considerare lo spettacolo come un pozzo da cui si prende senza mai restituire nulla".

E questa sera in tv, a coronamento della giornata di protesta, Luca Zingaretti legge - nel corso di Vieni via con me - un elenco inedito di Andrea Camilleri sui "motivi per cui con la cultura si mangia". 
V for Vendetta

Stasera tutti davanti alla tv perchè in seconda serata (23.30 circa) su Italia1 c'è il Filmone. V- per vendetta un capolavoro assoluto diretto dal bravo James McTeigue, con  Con Hugo Weaving (l'agente Smith di Matrix), Natalie Portman, Stephen Fry, Stephen Rea, John Hurt.

Il film, tratto dal fumetto di Alan moore e David Lloyd ,racconta le vicende
dell'anarchico V (Hugo Weaving) che si oppone ad un regime totalitario in una Londra futuristica (?). Ad aiutarlo, la giovane Evey Hammond (Natalie Portman).

il Lavoro di McTeigue è davvero ben fatto. L'adattamento alla graphic novel
di Moore e Lloyd funziona perfettamente a differenza dell'adattamento di 300. La sceneggiatura è spettacolare così come alcune sequenze d'azione davvero memorabili!

Gli Attori

Hugo Weaving (nonostante la maschera) si muove bene nei panni di V, ma per apprezzarlo veramente dovete vederlo in lingua originale.
La Portman è credibile nel ruolo della piccola orfanella, diciamo che svolge bene il suo compito senza brillare.
Stephen Rea non mi è piaciuto molto, anche se fisiognomicamente è perfetto per il ruolo di ispettore.
A mio avviso il migliore del cast è  Tim Pigott-Smith che si fa odiare per  tutti i 130 minuti.

Scene Cult

Uccisione del Reverendo
Combattimento finale nella metropolitana.
Lettera di Valerie
Scena finale (esplosione del Big Ban e ribellione della popolazione)

Voto guida michelin 7,5
Una volta visto, il 5 novembre non sarà più lo stesso.

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio...

Film assolutamente da non perdere quello che vi propongo oggi (come tutti quelli del blogghe del resto!) in onda su Italia uno alle 21 circa.

'Mi fido di te' è un film diretto da Massimo Venier che vede come protagonisti il duo comico Ale&Franz. Oltre Alessandro Besentini e Francesco Villa ci sono: Maddalena Maggi, Lucia Ocone, Roberto Citran.

La pellicola narra le vicende di due personaggi molto diversi: Francesco che non riesce a confessare alla moglie che è stato licenziato  e Alessandro che vive di piccole truffe ed espedienti. L'incontro tra i due segnerà una svolta per le loro vite.

A dire il vero, prima di guardare questo film ero assalito dai dubbi: la comicità di Ale&Franz mi aveva un pò stufato (troppo monotona) e Venier mi aveva già deluso in passato (Così è la Vita). Invece mi sono dovuto ricredere su tutto. 
Mi fido di te è un ottimo film, con un buon ritmo,  una sceneggiatura puntuale e una delicata colonna sonora.

Gli Attori
Il duo Ale&Franz è affiatato come non mai e, il ruolo non proprio comico dei personaggi, mostra tutto il  loro valore.

Scene Cult 
Quattro anni di ragioneria...
Colloquio di lavoro

Voto Guida Michelin 7
Un film che parla di amicizia e fa riflettere sulla condizione delle giovani famiglie.

Vieni avanti Cretino!

E va bene va bene, so che aspettavate con ansia questa recensione.
Uno dei film trash più belli che siano mai stati girati:
'Vieni avanti cretino'
, film di Luciano Salce. Con Lino Banfi, Franco Bracardi, Moana Pozzi, Michela Miti, Mimmo Poli 

La storia
Baudaffi Pasquale (lino banfi)  è  alla disperata ricerca di un lavoro. Aiutato dal Cugino Gaetano (Franco Bracardi) cercherà in tutti i modi di conquistarsi una posizione sociale.

A mio avviso è uno dei migliori film del genere.

Colonna sonora eccezionale con una grande sceneggiatura.
Manca qualcosa nel montaggio che a volte non riesce a seguire il ritmo della storia.

Attori

Banfi è superlativo, forse una delle sue migliori interpretazioni
Bracardi è un'ottima spalla, anche se alla lunga viene eclissato dal comico di Andria.
 
Scene Cult
essendo spettacolari vi propongo i video:
Dottor Thomas 

Voto guida Michelin Trash: 7,5
Imperdibile per gli amanti del genere
Corri Harrison Corri!

In attesa che trovi il tempo per andare al cinema a vedere ‘The social Network’ vi parlo del film della sera ovvero: 'Il Fuggitivo.
Uscito nell’ormai lontano 1993 il film di Andrew Davis vede nel cast due pezzi da novanta: Harrison Ford e Tommy Lee Jones; insieme a  Sela Word, Joe Pantoliano, Jane Lynch.

La trama:
il dottor Richard Kimble (Harrison Ford) viene accusato ingiustamente dell’omicidio della moglie.
Riuscito fortunosamente a scampare durante il trasferimento al penitenziario, decide di indagare sul vero colpevole.  Sulle sue tracce c'è anche L’Fbi con il tenente Samuel Gerard (Tommy Lee Jones).

Dopo aver visto questo genere di film la sensazione che provo è simile a quando risolvo un piccolo problema. Avete presente?
Ad esempio: se dopo il lavoro dovete andare a fare la spesa, una volta rientrati a casa con le buste del supermercato (magari facendovi anche un po’ di strada a piedi), vi sentite appagati per aver compiuto il vostro ‘dovere’ no?


Bene alla fine de ‘Il Fuggitivo’ mi sono sentito come se avessi fatto la spesa: finisce il film e il mio stato d’animo è di chi sa che le cose si sono messe a posto e sono andate, alla fine, per il verso giusto.

Il lavoro di Davis è ben fatto, con un ottimo montaggio e una sceneggiatura puntuale che riesce a far funzionare il  tutto con precisione.

Attori
Bravi entrambi, non c’è nulla da dire.

Scene Cult
Deragliamento del treno
Sequenza del tuffo (di cui consiglio questa versione però solo per chi lo ha già visto)

Voto guida Michelin 6
Se decidete di non vederlo vi consiglio di passare per un supermercato per smussare i sensi di colpa.
  
300 (trecento)

Anche oggi vi parlo del film della sera perché quando uscì nel lontano 2009 divise il mondo in due filoni: gli adoranti e gli iracondi.
Gli adoranti hanno gridato al miracolo per questa pellicola tratta dal fumetto di Frank Miller per essere fedele ‘al pantone’ all’opera dell’artista americano; gli iracondi hanno lanciato ortaggi sullo schermo per aver assistito ad un inno alla violenza e agli effetti digitali.
A quale filone appartengo? Al filone di mezzo come insegna Frodo.

Ma procediamo con ordine:
300 è un film diretto da Zack Snyder. Con Gerard Butler, Lena Headey, David Wenham, Dominic West, Vincent Regan.

La storia è la rivisitazione dell’avvenimento storico della guerra delle Termopili dove 300 soldati spartani riuscirono a tenere in scacco l’esercito persiano.

Il film ha principalmente due difetti: uso eccessivo dello slow-motion e una strisciante etica fascista.
Rispetto alla graphic novel di Miller (che mi è piaciuta moltissimo) Zack Snyder inserisce alcuni elementi che rendono il film un misto tra un videoclip e un videogioco. Nella pellicola infatti troviamo esseri fantastici e sequenze inventate che stonano rispetto al fumetto.

A mio avviso il film è visivamente intrigante e questo è un buon motivo per vederlo, perché riproduce fedelmente sia gli effetti cromatici sia intere sequenze delle tavole dell'opera di Miller.
Quello che manca, come dicevo, è una sceneggiatura da supporto agli effetti speciali che restano pura estetica fine a se stessa.
Inoltre, il film è un concentrato di machismo e violenza che a molti può risultare fastidioso.

Scene Cult
una su tutte: QUESTA E' SPARTA!

Il voto della guida Michelin è un 6,5
Per il semplice motivo che il cinema è anche estetica e, in questo caso, vale la pena  vederlo.

Fa sorridere che, nella guida tv, viene catalogato come Storico…mah


Last Night

Il film che ho visto questa settimana è Last Night
di Massy Tadjedin. Con Keira Knightley, Sam Worthington, Guillaume Canet, Eva Mendes, Daniel Eric Gold.

La storia si incentra sulla vita di una giovane coppia, Micheal (Sam Worthington) e Joanna (Keira Knightley), giovani, belli e con una casa da sogno.
Complice un viaggio di lavoro di lui, gli sposini avranno la possibilità di confrontarsi con il desiderio di una nuova conquista e il fascino di un amore impossibile.

Massy Tadjedin dirige con garbo una storia di sentimenti con problematiche molto attuali. La sceneggiatura a volte latita e anche il ritmo diventa, in certi passaggi, troppo lento (vedi il secondo tempo). 
Mi è piaciuta però, particolarmente la scelta di svolgere l'intero film nell'arco temporale di 'una notte' e specialmente il gioco di flashback nella parte iniziale.
Alla fine direi che vale il prezzo del biglietto ma mi aspettavo qualcosa in più dalla sceneggiatrice del visionario The Jacket.

Gli attori
Sam Worthington mi ricorda Renato Pozzetto in: ‘'Sono fotogenico’ durante la sessione di fotografia. E ho detto tutto.
Keira Knightley è brava e bella anche se l’ho trovata più a suo agio nei panni della pirata.
Guillem Canet si dimostra il migliore con una prestazione davvero convincente.

Scene Cult
Bagno in piscina di Micheal e Laura
Saluto di addio tra Alex e Joanna

Voto 6
Se siete fidanzati vi consiglio di andarvi a mangiare una pizza. (Fidatevi, altrimenti vi metterete a sfogliare tutti i libri del vostro lui/lei).

Bisogna sempre mantenere le promesse

Il film che vi propongo oggi, andrà in onda stasera su Rete4 quindi, se non lo avete ancora visto, non potete far altro che stanziarvi dinanzi alla tv. Si, si, lo so che è sabato. Vorrà dire che uscirete verso le 23 così vi farete attendere e aumenterete il vostro fascino.

La promessa (The plaidge) è diretto dal bravo Sean Penn e vanta un cast di grandi nomi: Mickey Rourke, Jack Nicholson, Sam Shepard, Vanessa Redgrave, Helen Mirren, Aaron Eckhart, Robin Wright Penn.

Il film, tratto dal romanzo di Friedrich Dürrenmatt, narra la storia di un poliziotto Jerry Black (Jack Nicholson) che, ormai prossimo alla pensione, decide di indagare sull’efferato delitto di una bambina. La promessa di trovare il colpevole, fatta alla madre della bambina uccisa, porterà il protagonista a spingersi oltre ogni limite per risolvere il caso.

Il film mi è piaciuto molto, specialmente il montaggio e la fotografia. Sean Penn (che non mi ha ancora deluso come regista) si conferma a suo agio dietro la macchina da presa.

Gli attori
Jack Nicholson  attore duttile in tutti i ruoli, non sbaglia neanche qui. Certo, non sarà una delle sue migliori interpretazioni, ma riesce ad essere efficace e convincente.
Brava anche Robin Wright Penn nel ruolo della madre solitaria.

Scene Cult
Ritrovamento cadavere
Scena finale


Voto Guida Michelin: 7
Un buon film, con bravi interpreti e ben girato. 

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Lo so, è venerdì e qui vi aspettate il post sul nuovo film da vedere questa settimana.
Ma ora -qui- parliamo di una pellicola che è sia nuova che vecchia; signore e signori, segnatevi la data di oggi sul calendario, perché oggi, 12 NOVEMBRE 2010, dopo solo 18 anni dalla release ufficiale in Giappone e nel resto del mondo finalmente arriva in Italia PORCO ROSSO, uno dei due lungometraggi (l'altro è Kiki Consegne A Domicilio) del maestro Miyazaki mai doppiati e di conseguenza mai presentati al popolo italico, che lentamente si sta scordando le prestigiosa nomea che aveva in ambito cinematografico.


Ma forse non c'è momento migliore per accogliere questo piccolo capolavoro nel nostro paese: magari al grido di "meglio porco che fascista" è la volta che ci svegliamo.
E no, non sto parlando solo di cinema.
E’ proprio un Grosso Guaio

Questo è uno dei lungometraggi a cui sono più legato, perché da piccolo lo guardavo almeno una volta al giorno. Fa infatti parte di quei film di cui riesco a citare ‘a memoria’ la maggioranza dei dialoghi.

Il film in questione è Grosso Guaio a Chinatown che, come per Robocop, ha il titolo uguale alla versione originale: Big Trouble in Little China.
La pellicola di John Carpenter vede nel cast, oltre  Kurt Russell, anche una non ancora famosissima Kim Cattrall insieme a Dennis Dun, James Hong, Victor Wong.

La trama:
Il camionista Jack Burton (Kurt Russel) assiste impotente al rapimento della ragazza del suo migliore amico, Wang Chi (Dennis Dun). Decisi a liberarla a tutti i costi, entreranno in contatto con realtà soprannaturali e con il mostruoso Lo Pan (James Hong).

Il film è decisamente un fumettone o come definito nel ‘Manuale del cinema’ una Baggianata, però funziona  alla grande. Non c’è una sola sequenza sbagliata o ‘stonata’ con il mood della storia. La sceneggiatura  è geniale così come gli effetti speciali (ricordatevi che siamo negli anni 80!)
Credo però che per gli amanti di Carpenter questo film  farà storcere il naso poiché è uno dei lavori più commerciali.

Attori
Kurt Russel sembra nato per questo ruolo, praticamente non sbaglia nulla.
Kim Cattral ancora acerba ma sempre bellissima.

Scene Cult
monologo iniziale nel camion
Combattimento volante di Wang Chi

Voto 6,5 (8 per i ricordi che suscita ogni volta che lo vedo)
100 minuti di azione e divertimento (non ne fanno più di filmacci così!)

Sono sempre loro...

Parliamo oggi di un capolavoro assoluto che deve esserci in ogni cineteca degna di questo nome: I soliti sospetti (The usual suspects)

Diretto da Bryan Singer nel lontano 1995 con un cast di alto livello: Stephen Baldwin, Kevin Spacey, Chazz Palminteri, Gabriel Byrne, Benicio Del Toro.


La trama vede come protagonisti cinque criminali (Stephen Baldwin, Kevin Spacey, Chazz Palminteri, Gabriel Byrne, Benicio Del Toro) che, riuniti all’interno di un commissariato decidono di mettersi in società per effettuare una rapina.  Grazie alla buona riuscita del colpo, si accordano per eseguire altre azioni criminose fino a quando non si mettono sulla strada del fantomatico criminale Keyser Söze, che li assolda  per compiere una missione suicida.

Il film è giocato sul sapiente uso dei Flashback che disorientano lo spettatore rendendo la trama  incerta fino all’ultima scena.
La sceneggiatura è di ferro con un uso magistrale della fotografia.
A mio avviso può essere citato come il film perfetto, non ci sono sbavature, la tensione crescente tiene incollato allo schermo e la sequenza finale è da premio oscar.

Gli attori:
Tutti perfetti, ad ogni modo giganteggia Kevin Spacey con una interpretazione che è già entrata nella storia (almeno nella mia!) Ottima anche la prova del meno conosciuto dei fratelli  Baldwin, Stephen, nel ruolo di Ray McManus.

Scene Cult
Assalto alla nave
Sequenza finale

Voto guida Michelin: 8
Spettacolare. Un capolavoro. Serve altro?

P.s.
Per chi lo ha già visto, consiglio di visitare il sito di Wikipedia per leggere alcune curiosità davvero divertenti.

Vieni via con me

Cari amici, dato che in questo blog oltre che di cinema trattiamo anche di televisone, mi sembra doveroso commentare la trasmissione di Fabio Fazio 'Vieni via con me' andata in onda ieri sul terzo canale Rai.

Per farlo mi affido alle parole di una lettrice che vuole restare anonima:

"L'impressione è stata quella di svegliarsi da una anestesia. Ci si guarda intorno e con la bocca ancora impastata dall'effetto del farmaco ci si chiede "ma dove sono, cosa è successo?"
la sorpresa di trovarsi quasi in un altro luogo, eppure la poltrona è la stessa di sempre anche le tende alla finestra sono quelle che vedo di solito, eppure guardando ma soprattutto ascoltando il televisore sembra di essere in un'altra dimensione. C'è qualcosa di nuovo, di prorompente, di magicamente avvolgente, di commovente e nello stesso tempo divertente che vien fuori da quello che è diventato il più insostituibile degli elettrodomestici; c'è insomma la vita raccontata con garbo e con durezza, con nostalgia e con allegria, con disappunto e con  speranza.
Il piacere di ascoltare e di guardare, l'inatteso stupore che sembrava sparito per sempre di fronte alla banalità opprimente, ecco che riaffiora. Si ride con gioia, con consapevolezza, si impara, si condivide, si ricorda, e riaffiora sottilmente  l' indignazione di un tempo e pian piano  ci si sente finalmente adeguati a vedere un programma televisivo, dove non si urla ma addirittura contestualmente si viene indotti a pensare, dove la volgarità non trova nemmeno il più piccolo spiraglio compiacente.
Un programma per tutti per chi come me ha pianto per Falcone e continua a commuoversi di fronte a quel viso, nonostante tutto, sempre sorridente, per chi vede i propri diritti sessuali rivendicati con semplicità e determinazione, insomma senza peccato; per chi è stanco della sopraffazione, della tracotanza ottusa e senza freni, di una autorità sterile perchè senza  autorevolezza.
La barbarie per un momento sta lasciando il posto alla civiltà, il buio fittissimo sembra diradarsi o almeno lascia sottintendere che forse "si può", e quel muto dissenso trova la strada per risalire alla luce e finalmente c'è qualcuno che parla di amore, di amore per un corpo, per una donna, ma con tutta la magia, la sacralità e la unicità che questo sentimento merita. Grazie Saviano, Fazio, Benigni, Vendola, Abbado, vi ringrazio come donna per la mia dignità perennemente violata, grazie soprattutto  per aver parlato ai giovani ed averci dato la possibilità di credere in un mondo migliore."


Una vita tranquilla ma non troppo

Premetto che adoro Toni Servillo quindi parto con un pò di favoritismo.
Il film è diretto da Claudio Cuppellini, autore del non brillantissimo Lezioni di Cioccolato,  con un cast composto da: Marco D'amore, Francesco di Leva, Juliane Köhler.
 
La trama:
Il cuoco Rosario Russo conduce  la vita tranquilla che da il titolo al film, nella silenziosa Germania.  Gestore insieme alla moglie di un ristorante/albergo, si diverte più a cucinare che a badare al figlio. 
A sconvolgere la sua esistenza è l'arrivo di due napoletani che riportano alla luce il  suo oscuro passato.

Il film è ben girato, sorretto da una ottima sceneggiatura e supportato da una colonna sonora che si fa apprezzare scena dopo scena.  I personaggi sono ben caratterizzati e la storia risulta fluida e avvincente.
 
L'unica nota stonata riguarda l'epilogo del film. Anche se non scontato, mi è apparso poco credibile rispetto all'evoluzione della storia.

Attori:

A parte Toni Servillo, merita una menzione d'onore il bravissimo Francesco di Leva che riesce ad interpretare con naturalezza un ruolo difficile e importante.
Meno capace l'emergente Marco D'Amore che non è riuscito a coinvolgermi fino in fondo. Ho notato una certa monotematicità espressiva (eh si questa è proprio da Cinematografo)

Scene cult
L'arrivo dei napoletani (inquadratura di Diego ed Edoardo che giocano a pallone)
Monologo al capezzale del prete

Voto della guida Michelin dei film: 6,5
Da vedere, ma ve lo sconsiglio se volete passare una serata romantica.